Tutte le soluzioni per il tuo Impianto Fotovoltaico

  • Impianti Fotovoltaici Connessi in Rete (On Grid)

  • Sono degli impianti, connessi alla rete elettrica nazionale Terna, che fornisco energia alle utenze con o senza irraggiamento solare. Durante l’irraggiamento sufficiente, l’energia alle utenze è interamente fornita dall’impianto fotovoltaico, quando l’irraggiamento è insufficiente o assente, l’energia aggiuntiva necessaria sarà fornita dalle rete nazionale. A sua volta l’impianto On Grid puo’ essere con o senza accumulatore di energia. Nel caso di presenza di accumulatore, con irraggiamento solare insufficiente, l’energia necessaria alle utenze verrà fornita dalle batterie. Esaurita l’energia disponibile negli accumulatori, la rete Terna assicurerà la continuità di energia. Nel caso di impianti On Grid, occorre essere molto attenti nella scelta dei vari componenti, devono essere tutti conformi alle normative CEI 0-21! Se desideri utilizzare il tuo impianto ancora prima che la pratica per la connessione dell’impianto alla rete GSE venga portata a termine, dovrai temporaneamente trasformarlo in Off Grid !   Approfondisci

  • Impianti Fotovoltaici non Connessi in Rete (Off Grid)

  • Sono degli impianti totalmente autosufficienti, non collegati alla rete elettrica nazionale Terna. In questo caso, non essendoci il supporto energetico della rete nazionale, gli impianti devono essere dimensionati con molta accuratezza, per non rischiare di lasciare l’utenza senza energia. L’impianto off grid ha sempre bisogno di batterie aggiuntive, anche nel caso in cui si decida di avere un impianto non in grado di accumulare energia. La batteria infatti ha anche lo scopo di permettere l’avvio dell’inverter (la sola energia prodotta dai pannelli solari non è capace di avviare l’inverter). Ovviamente con batterie a bassa capacità di accumulo, la disponibilità di energia elettrica dipenderà quasi esclusivamente dall’irraggiamento solare. Questi impianti sono totalmente legali, purchè i materiali e l’installazione vengano fatte nel rispetto delle opportune normative CEI 0-21

  • Impianti Fotovoltaici con o senza Batterie di Accumulo

  • Mentre gli impianti On Grid possono funzionare con o senza batterie, per gli impianti Off Grid l’uso di batterie è obbligatorio. In ogni caso, la disponibilità di batterie nell’impianto fotovoltaico, permette di renderlo utilizzabile anche come UPS (gruppo di continuità), proteggendo l’utenza da eventuali distacchi o fluttuazioni di energia elettrica della rete Nazionale. Nel caso di impianti On Grid, la soluzione senza batterie di accumulo è una scelta consigliata, per ridurre il costo dell’impianto. Infatti questa tipologia di inverter sono i meno costosi e nello stesso tempo evitano l’acquisto delle costosissime batterie di accumulo. Sebbene si possa pensare di avere, con le batterie, energia elettrica gratuita nelle ore notturne, l’uso di accumulo di energia virtuale (con lo scambio sul posto, chiariremo i dettagli piu’ avanti) diventa una scelta piu’ remunerativa.

  • Scelta Pannelli Fotovoltaici e loro posizionamento

  • I pannelli solari si possono distinguere in tre grosse famiglie: il monocristallino, policristallino ed amorfo. Ciascun tipo ha delle proprietà che possono essere utili in alcune situazioni piuttosto che in altre, ma per l’impianto domestico da installare sul tetto della propria abitazione, il monocristallino appare una scelta obbligata. Il monocristallino infatti, a parità di superfice, ha un rendimento maggiore rispetto il policristallino, ne consegue un risparmio in termini di superfice coperta sui tetti. In merito alle marche, c’è un’offerta vastissima, a prezzi molto contenuti e con un buon rendimento energetico (ormai sono quasi tutti sopra il 20%). Per fare una buona scelta, conviene puntare sulla garanzia che l’azienda propone (si consiglia maggiore di 10 anni). Altro fattore importante è la resistenza agli urti. Esistono infatti delle versioni con vetro protettivo temperato, assai utile in caso di violente grandinate (questa scelta ritengo sia la migliore garanzia in assoluto!). Un elemento assolutamente da non trascurare sono le caratteristiche tecniche dei Pannelli scelti, che devono essere compatibili con le caratteristiche tecniche dell’inverter .
    In merito al posizionamento del Pannelli, per ottimizzare il loro rendimento, occorre esporli a Sud, ma qualora la copertura del tetto non né dia la possibilità, anche Est oppure Ovest vanno bene (si avrà naturalmente un rendimento un pò piu’ basso del 15 – 30%). Ovviamente non si può fare una stima esatta della perdita di rendimento, in quanto occorre conoscere l’esatto orientamento e l’angolo di inclinazione dei Pannelli rispetto la superfice orizzontale. Purtroppo il vero vincolo è l’esposizione del proprio tetto, sul quale verranno posizionati gli stessi pannelli. Assolutamente sconsigliato è il Nord, si avrebbe una perdita del rendimento fino al 90%.   Approfondisci

  • Scelta dell’Inverter

  • L’inverter va scelto con molta attenzione, in quanto incide parecchio nella spesa dell’impianto. Una scelta sbagliata potrebbe creare diversi danni, vediamo alcuni dettagli:
    Intanto occorre valutare se usare una soluzione On Grid (con o senza batterie), Off Grid (in questo caso le batterie sono obbligatorie), uno o piu’ MPPT d’ingresso. Occorre valutare bene la scelta, in quanto se si dovesse utilizzare un Inverter senza batterie di accumulo, in un secondo tempo, qualora si decidesse di aggiungere le batterie, o di aggiungere altri pannelli Fotovoltaici, occorrerà cambiare l’inverter. Fatta questa scelta, come al solito occorre un compromesso tra prezzo e garanzia (una garanzia molto estesa per gli inverter è sempre un’ottima scelta). Il punto piu’ importante in assoluto sono le caratteristiche tecniche di ciascun inverter, le quali devono essere compatibili con le caratteristiche dei Pannelli Fotovoltaici scelti. Purtroppo alcuni installatori pur avendo l’abilitazione necessaria, nello stesso tempo non hanno la sufficiente preparazione per affrontare tali problematiche. Un impianto dimensionato male potrebbe funzionare benissimo, ma avrà una durata molto limitata nel tempo! Le stesse aziende fornitrici di Inverter possono proporre delle combinazioni del tutto inadatte, pur di vendere i loro prodotti! Quindi occorre la massima attenzione nella scelta dei materiali.   Approfondisci

  • Nei Condomini

  • Ovviamente nel caso di Condomini tutto si complica. Se il tetto o gli spazi condominiali sono sufficientemente estesi, tale da consentire un singolo impianto per ciascun Condomino, la cosa piu’ semplice è realizzare un impianto indipendente per ciascun Condomino. In questo caso occorre proporre in assemblea l’autorizzazione all’installazione e verbalizzare la delibera votata in assemblea. La delibera costituirà il documento di autorizzazione per l’avvio dei lavori. Nel caso in cui l’assemblea dovesse votare contro, la normativa favorisce comunque l’installazione degli Impianti Fotovoltaici, ma ovviamente in questo caso (per i non addetti ai lavori) vi suggeriamo di contattare personale esperto, per evitare difficilissime e costosissime controversie legali. Nel caso in cui la superfice del tetto non è sufficiente per tutti i condomini, l’assemblea potrebbe comunque decidere di installare un impianto fotovoltaico condiviso (detta Comunità Energetica), ma in questo caso si aprono degli scenari completamente differenti.

    Come accumulare l’Energia prodotta in eccesso

  • Accumulatore Virtuale

  • Vediamo di capire cosa si intende per accumulo di energia virtuale. In questo caso l’impianto fotovoltaico (privo di batterie) immette l’energia in eccesso nella rete Nazionale. Tutta l’energia immessa verrà contabilizzata dal GSE e pagata allo stesso proprietario dell’impianto. In questo caso il proprietario diventa, per il GSE, un vero e proprio produttore di energia. Ovviamente, identico tipo di contratto potrà redigere chi ha un impianto dotato di batterie di accumulo, in quanto anche con la presenza di batterie, l’impianto potrà produrre un eccesso di energia. In questo modo appare chiaro che ho un accumulo virtuale di energia, in quanto è il gestore di rete a farsi carico dell’eccesso di energia prodotta. Occorre anche precisare che con quest’ultima soluzione ho il grosso vantaggio di non dover acquistare le batterie (molto costose e che hanno una durata di circa 10 anni) e ne evito anche la stessa manutenzione. Quindi l’accumulo virtuale di energia consiste nella vendita dell’energia in eccesso al GSE e di conseguenza potrò utilizzare il guadagno per pagare i Kw (prelevati nelle ore notturne) al Distributore di Energia.

  • Sistemi di Accumulo con Batterie al Litio

  • L’impianto fotovoltaico genera energia quando è sottoposto ad irraggiamento solare. Se l’utenza connessa all’impianto lo richiede, la stessa energia verrà messa a sua disposizione, mentre l’energia inutilizzata potrà essere immagazzinata nelle batterie dell’impianto oppure immessa in rete (solo nel caso di impianto On Grid). La capacità di accumulo di una batteria si misura in Wh (Wh = watt ora), pertanto sulla base dei consumi tipici dell’utenza, occorre dimensionare le batterie per assicurare la continuità nelle ore notturne. Facciamo un facile esempio: se ho delle batterie di 5000 Wh, potrò alimentare una stufa elettrica di 1000 W per 5 ore.

  • Sistemi di Accumulo ad Aria Compressa

  • Altro metodo per accumulare l’energia prodotta sono i sistemi ad aria compressa. Questa soluzione in realtà è usata per grandi sistemi di stoccaggio, ma per gli amanti del fai da te può essere una soluzione. Consiste nell’accumulare aria compressa all’interno di silos predisposti, utilizzando l’energia elettrica generata dal solare. In questo modo si è trasformata l’energia elettrica in energia potenziale (aria compressa), da utilizzare, per esempio nelle ore notturne. Quindi una turbina verrà azionata dall’aria compressa, generando, a richiesta, altra energia elettrica a costo zero. La soluzione ovviamente non è un buon investimento per la semplice utenza familiare e soprattutto necessita di opportuni spazi per i relativi sistemi.

  • Sistemi di Accumulo Gravitazionali

  • Anche in questo caso si utilizza l’energia elettrica prodotta in eccesso dal fotovoltaico per trasformarla in altre forme di energia, in questo caso in energia potenziale gravitazionale. Per esempio basta utilizzare due bacini d’acqua a due differenti quote, pompando l’acqua nel bacino superiore (nelle ore in cui c’è una grande disponibilità di energia fotovoltaica) ed utilizzando quest’ultimo come serbatoio di acqua in grado di azionare delle pompe idroelettriche poste a valle (questi sistemi in genere si azionano nelle ore in cui non è disponibile l’energia fotovoltaica). Anche in questo caso l’impianto non è per nulla remunerativo per singole unità familiari, ma costituisce un ottimo investimento per grandi sistemi industriali in grado di generare diversi Mwh di energia.

    Come allacciare il tuo Impianto Fotovoltaico alla Rete GSE

    Gli impianti “On Grid” vanno dunque connessi alla rete nazionale Terna. Oltre alla semplice connessione fisica, che farà in pochi minuti lo stesso installatore, occorrono una serie di autorizzazioni di diversi enti preposti. Connettere un impianto fotovoltaico non autorizzato alla rete Nazionale, comporta pesantissime sanzioni pecuniarie per il proprietario e per l’installatore, nonché il sequestro dell’impianto.
    L’allaccio non autorizzato, oltre ad essere vietato, è assai dannoso qualora il contatore non sia della tipologia bidirezionale, infatti in questo caso tutti i kW di energia immessi in rete verranno conteggiati dal contatore come energia consumata dall’utenza!

    Pertanto prima di affidare i lavori ad un installatore occorre:
  • Accertarsi che il luogo dove si intende installare l’impianto non abbia vincoli paesaggistici. Se la propria abitazione dovesse ricadere all’interno di una zona con vincoli, occorrerà l’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Culturali;
  • Contattare un’Azienda abilitata all’installazione d’impianti, richiedendo un preventivo che contenga il dettaglio dei componenti da usare, e lo schema elettrico dell’impianto proposto;
  • Per gli impianti di potenza minore di 6Kw non è necessario il progetto del tecnico specializzato, quindi spesso accade che è lo stesso installatore a decidere quali componenti usare e lo schema elettrico da implementare. Si può installare un impianto, perfettamente funzionante e legale ai fini della connessione alla rete GSE, ma con incompatibilità tecnica tra l’inverter e i pannelli solari! Pertanto è vivamente consigliato far valutare la proposta dell’installatore ad un tecnico Specializzato!
  • Il proprietario dell’impianto sarà sempre il committente dell’opera, e quindi diventa il datore di lavoro, ne consegue che ne risponderà civilmente e penalmente nei casi di incidente sul lavoro! Pertanto occorre assicurarsi che la ditta utilizzi tutte le precauzioni stabilite dalla normativa in tema di sicurezza. ApprofondisciStudio LegaleSentenza Cassazione;
  • Prima dell’avvio dei lavori di installazione dell’impianto occorre procedere con l’avvio dell’iter di autorizzazioni da inviare al proprio Distributore di Energia, il quale a sua volta procederà con le opportune comunicazioni al relativo Comune, a Terna e Gse;
  • Ottenuta la prima autorizzazione, detta Fase 1, la ditta installatrice potrà procedere alla realizzazione dell’impianto, fedelmente a quanto proposto. (una difformità dell’impianto rispetto allo schematico o i materiali proposti nella Fase 1, comporterà il blocco dell’iter);
  • Realizzato l’impianto, l’installatore dovrà eseguirne il collaudo, produrre un documento di collaudo e certificare la conformità alla normativa dello stesso impianto;
  • A questo punto inizia la Fase 2 dell’iter di allaccio, nella quale si dovrà integrare altra documentazione, aggiungendo tutti i dettagli tecnici dell’impianto, individuare e comunicare i dati del responsabile tecnico dell’impianto, lo schema elettrico finale dell’impianto, affinché il tutto possa essere valutato dagli enti preposti;
  • Se la Fase 2 va a buon fine, il distributore comunicherà la data di allaccio dell’impianto al proprietario e eseguita la connessione per conto di un tecnico Terna, l’iter si riterrà concluso;

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    Quali tipologie di contratti puoi attivare col GSE

  • Scambio sul Posto

  • Il GSE è il promotore dello sviluppo sostenibile in Italia. I clienti del GSE sono tutti i Cittadini e le Imprese che mettono a disposizione risorse per la costruzione di impianti di energia ecosostenibile. Ovviamente Il GSE ha molti ruoli, ma soffermiamoci al solo caso degli Impianti Fotovoltaici minori di 6KW.
    Terminata l’installazione e l’allaccio alla rete nazionale, il GSE predisporrà il vostro impianto affinché i KWh di Energia Elettrica immessi in rete vengano contabilizzati. In fase di richiesta di allaccio dell’impianto, il tecnico incaricato, avrà fatto richiesta al GSE di sottoscrivere il contratto di “Scambio sul posto”. Questa tipologia di contratto ha validità di un anno e il GSE si riserva di rinnovare annualmente. Il contratto regolamenta le modalità di rimborso. Sinteticamente il GSE riconoscerà un rimborso per la quantità di Kwh prelevati dalla rete che è circa il 70% di quanto il cliente ha già pagato al distributore. In realtà il conteggio viene fatto con la seguente formula:

    SP = min [OE ;CEI] + CUsf*ES   dove

    SP = Netto pagato al produttore dal GSE in €.

    OE = Onere Energia: è il valore in € dell’energia prelevata dalla rete, che si calcola OE = kWh * PUN, (dove il PUN e’: Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica).

    CEI = Controvalore Energia Immessa: è il valore in € dell’energia immessa in rete. Si calcola come: CEI = Prezzo zonale orario energia * kWh immessi.

    CUSF = Corrispettivo Unitario di Scambio Forfettario: e’ un valore che dipende dalla tipologia di impianto e rapprenta i costi e gli oneri pagati in bolletta per ogni kwh di energia.

    ES = Energia Scambiata: è la quantità di energia scambiata tra l’impianto e la rete, corrisponde al minimo tra i kWh immessi e i kWh prelevati in un anno. Quindi la sua formula sara’ ES = min (kWh immessi; kWh prelevati).

    Quindi significa che avrò questo 70% della cifrà pagata al mio distributore solo se riesco ad immettere almeno gli stessi Kwh che ho prelevato dalla rete! In ogni caso i Kwh immessi in rete in eccesso, rispetto a quanto prelevato non mi verranno pagati. Questa cifra calcolata secondo la formula prima riportata, viene riconosciuta a mezzo bonifico, ed i conteggi vengono fatti su base annuale. In definitiva il tutto è pensato per incentivare i consumi nelle ore in cui l’impianto fotovoltaico riesce a generare energia.
    Nulla cambia invece per i KWh prelevati dalla stessa utenza dalla rete nazionale, nelle ore in cui l’impianto fotovoltaico non riesce a fornire energia, nel senso che dovrò regolarmente pagare al distributore di energia i Kwh consumati. Quindi in definitiva, con un impianto Fotovoltaico, avrò una bolletta ridotta e in piu’ avrò l’integrazione riconosciuta dal GSE per l’energia immessa in rete. Negli anni a venire il GSE, al fine di incentivare maggiormente la transizione ecologica, potrebbe pensare di interrompere questo tipo di contratti, ma sicuramente verrebbero sostituiti da contratti equivalenti o migliori.
    I valori dei kWh prelevati dalla rete ed immessi nella rete nazionale sono leggibili in tempo reale nel contatore stesso (Smart Meter), addirittura alcuni Gestori, rendono queste letture disponibili nei relativi account sul web.

  • Ritiro Dedicato

  • I titolari di impianti rinnovabili possono decidere di sottoscrivere col GSE il contratto “ritiro dedicato”. In questo modo al produttore verrà riconosciuto un prezzo per ogni Kwh immesso in rete, senza alcun limite. Il rimborso è calcolato: kWh * RID (dove il RID e’: Il prezzo medio mensile pubblicato periodicamente nel sito del GSE).


  • Le comunità Energetiche (CER)

  • Per incentivare il consumo di energia rinnovabile all’interno di un stesso territorio relativamente circoscritto, sono state introdotte le comunità energetiche. Il territorio a cui si fa riferimento è contenuto nell’area servita da una stessa cabina elettrica di bassa tensione (cabina di trasformazione dell’energia elettrica da alta a bassa tensione). Lo scopo delle Cer è quello di ottimizzare le dissipazioni energetiche che si hanno nelle cabine di trasformazione, facendo in modo quindi che l’energia prodotta da un impianto venga consumata all’interno dell’area a cui appartiene lo stesso impianto. Tutti gli utenti, titolari di un POD, che afferiscono alla stessa area riportata nella mappa, possono far parte ad una stessa comunità energetica. Per costituirla, occorre un soggetto terzo che prenda l’incarico di costituire e gestire il soggetto giuridico “la comunità energetica” ai sensi dell’art. 31 e seguenti d.lgs. 199/2021. Quindi occorrerà semplicemente comunicare al GSE le singole richieste dei partecipanti. Possono partecipare sia coloro i quali hanno un impianto di energia rinnovabile, ma anche coloro i quali non ne sono in possesso. Nella Comunità, chi possiede un impianto di produzione, oltre ad avere la piena disponibilità dell’energia prodotta, potrà immettere l’eccesso di energia in rete e ricevere per essa un compenso. Inoltre il GSE, per incentivare le Comunità, aggiungerà un compenso, sulla base dei Kwh immessi e sul tipo di impianto. Questo compenso sarà a disposizione dell’intera comunità che ne deciderà come dividerlo ai singoli componenti.


  • Detrazioni Fiscali

  • Tutte le spese per un impianto fotovoltaico godono di grossi incentivi Fiscali. Nel corso del 2024, essi ricadono negli incentivi del 50%, cioè il 50% di tutte le spese sostenute per l’impianto, verranno rimborsate al proprietario (anche nel caso che si tratti di condomini). Occorre però ricordare che tutti i pagamenti in merito, devono essere fatti con bonifico bancario: “Bonifico per detrazioni previste dall’art. 16-bis del Dpr 917/1986”, specificando nella causale il numero della fattura ad essa correlata.

Sito GSE    Agenzia Delle Entrate